I Tumori del Colon Retto
I tumori del Colon retto e la chirurgia mini-invasiva
Il Carcinoma del colon-retto rappresenta una delle principali cause di mortalità per neoplasia nei paesi occidentali e ad alto sviluppo tecnologico.
Frequentemente originano da polipi intestinali (Adenomi benigni) che crescendo, possono degenerare in carcinomi (Adenocarcinoma).
Presentazione della malattia
Frequentemente possiamo avere alterazionui dell’alvo più spesso con comparsa di stipsi in soggetti conalvo regolare e sanguinamento con conseguente anemia per perdita cronica di sangue con le feci, non visibile ad occhio nudo.
Un rapido calo ponderale ed un’astenia secondaria ad una anemizzazione può essere segno di patologia avanzata che impone subito uno studio approfondito.
In altri casi, più raramente possono non dare alcun sintomo e manifestarsi in uno stadio avanzato (occlusione intestinale, metastasi a distanza).
Screening e diagnosi
Lo screening comincia dopo i 50 anni (in caso di familiarità, a partire dai 35-40 o comunque 5 anni prima dell’epoca di presentazione della patologia nel familiare affetto).
La ricerca del sangue occulto nelle feci, l’esplorazione rettale, la rettosigmoidoscopia e la colonscopia sono i mezzi con i quali si esegue lo screening sulla popolazione In caso di conferma della diagnosi bioptica di un tumore maligno del colon, la stadiazione della malattia andrà completata con una TC del torace e dell’addome con e senza mezzo di contrasto al fine di escludere localizzazioni a distanza della malattia (metastasi) oltre che di Risonanza magnetica della pelvi per meglio definire i piani di clivaggio in caso di Tumore del Retto.
Tecniche chirurgiche
In caso di piccole lesioni polipoidi di pochi cm, durante la colonscopia si può effettuare la resezione a scopo sia curativo che diagnostico.
Quando sono di maggiori dimensioni, e con caratteristiche macroscopiche di trasformazione maligna, si rende necessario l’intervento chirurgico che dipenderà dalla sede e dall’estensione della malattia.
Gli interventi possono essere eseguiti con chirurgia mini-invasiva, a seconda che ci siano le condizioni anatomiche di sicurezza e che il paziente possa tollerare agevolmente un intervento in laparoscopia.
In caso contrario l’intervento verrà effettuato a cielo aperto nell’interesse del paziente.
Tali interventi sono volti al raggiungimento della radicalità oncologica comprendendo la lesione con appropriati margini di sicurezza e le stazioni linfonodali locoregionali, in modo da poter procedere ad un trattamento chemioterapico post-operatorio il più efficace possibile riducendo il tasso di recidive locali di metastasi a distanza.
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